L’Aula del Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la risoluzione delle Commissioni PNRR e Territorio per impegnare la Giunta e il Governo ad aiutare i piccoli Comuni che hanno difficoltà con la gestione dei fondi del PNRR.
La risoluzione chiede alla Giunta di sensibilizzare le strutture del Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché venga semplificata la piattaforma ReGiS e di coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti e Finlombarda nell’erogazione di anticipazioni finanziarie ai Comuni sotto i 2.000 abitanti a condizioni agevolate.
Sul tema è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini.
«Il territorio lombardo è costituito perlopiù da piccoli comuni, il 70% di essi, di fatti, ha una popolazione sotto i 5.000 abitanti e il 50% sotto i 1.000 abitanti. Parliamo di una realtà variegata che rappresenta una risorsa fondamentale per la nostra Regione e per tutto il Paese. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è certamente un’opportunità per realizzare progetti di valorizzazione, ma ha presentato fin da subito delle criticità connesse alla gestione dei fondi, come l’utilizzo della piattaforma informatica ReGiS per gli adempimenti, la gravosità per i piccoli Comuni delle anticipazioni di cassa da effettuare per poter richiedere l’erogazione dei contributi e la macchinosità delle procedure di rendicontazione che necessitano di risorse amministrative molto superiori a quelle disponibili. Di fronte a tale scenario, Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale ha sottolineato la necessità di snellire l’iter burocratico e di continuare a dialogare con il Governo ed il MEF per aumentare le disponibilità di cassa dei comuni che avendo già avviato i progetti, faticano ad anticipare i costi necessari al raggiungimento degli step successivi.» Ha proseguito il Consigliere Regionale lecchese. «La problematica mi era stata segnalata in particolare dal Sindaco di Crandola Valsassina (LC), Matteo Manzoni, che ringrazio, ma è fortemente sentito da tutti i piccoli Comuni lecchesi e lombardi, in particolare delle aree interne e montane. In questi territori, molto spesso, si aggiunge la preoccupazione dovuta al rischio spopolamento. In Lombardia, infatti, sono 265 i comuni ad alto rischio di spopolamento, pari al 18% del totale dei comuni della Regione, ai quali si aggiungono ulteriori 255 comuni a rischio moderato (il 17%), per un totale del 35% dei comuni che deve affrontare tale problema. Il tema interessa anche la Provincia di Lecco, dove il 14% dei comuni è ad alto rischio, con una densità abitativa media nel decennio 1° gennaio 2014 – 1° gennaio 2023 pari a 51 abitanti per km2, mentre il 17% è a rischio moderato.» Ha concluso Giacomo Zamperini. «Serve che sia fatto tutto il possibile per invertire la tendenza negativa e facilitare chi risiede e lavora nelle terre alte, introducendo specifici incentivi per chi vive nei piccoli comuni di montagna oppure prevedendo criteri di premialità nei bandi regionali per i comuni montani.»